Gruppo Famiglie - Family for Families

 

 

Via Crucis 2007-04-06
Parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo

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1a stazione: Gesù, se tu fossi stato sempre osannato come quel giorno a Gerusalemme sarebbe stato più facile per gli apo­stoli seguirti, così come lo sarebbe ora per noi! Tu invece hai scelto la via dell'umiltà e della croce! Ti chiediamo: perché per noi è invece più facile seguire o fare gruppo con chi è ricco e bello, voler stare con chi è considerato importante ed è sempre al centro dell'attenzione, con chi porta i vesti­ti firmati o ha sempre le ultime novità?
2a stazione: Gesù, tu conoscevi chi ti tradiva, ma non l'hai cac­ciato via, anzi, hai offerto anche per lui il tuo corpo e il tuo sangue. Perché, o Signore, noi invece, davanti alle offese e ai tradimenti, molto spesso rispondiamo con la stessa mo­neta? Perché di fronte a chi ci tratta male o ci fa dispetti ­chiudiamo il nostro cuore? Perché riusciamo a essere amici solo di chi ci è amico?
3a stazione: Signore Gesù, quando penso a questo momento della tua vita mi chiedo dove tu abbia trovato la forza per pronunciare quel «sia fatta la tua volontà». Anche a noi piacerebbe saper pregare così. Come mai invece noi spesso ti chiediamo tante cose e poi ci arrabbiamo quan­do tu, o Dio, sembri fare il sordo o non rispondi alle nostre ri­chieste come vorremmo? E perché ci capita di fare spes­so così anche con i nostri genitori, gli strumenti del tuo amore verso di noi?
4a stazione: Gesù, la tua condanna è stata ingiusta! Anche oggi, nel mondo attorno a noi, vediamo tante ingiustizie che fac­ciamo fatica a capire e ad accettare. Perché, o Figlio del Padre, ci sono ancora tanti ragazzi come noi, meno fortuna­ti di noi, che soffrono e tanti innocenti costretti a morire per la fame, per la guerra e nella solitudine? Perché tanta cattive­ria, tanta indifferenza?
5a stazione: Signore Gesù, tu lo sai, nel rapporto con gli altri, an­che nelle piccole cose, non è così facile essere fedeli a te e vivere il Vangelo. Anche noi ti rinneghiamo se agiamo in questo modo: se diciamo bugie, se non obbediamo, se sia­mo egoisti, se non ti rivolgiamo una preghiera o non pensia­mo mai a te durante la giornata... Aiutaci a capire: come mai molti attorno a noi si comportano come se tu, o Gesù, non esistessi e ci deridono quando diciamo di essere cristia­ni? Perché è così facile vergognarci di esserlo e a volte dire anche noi come Pietro: «Non lo conosco»?
   
6a stazione: Gesù o Barabba? Si deve scegliere tra uno dei due. La scelta ci viene presentata da Pilato: egli forse ha capito chi è Gesù, vorrebbe salvarlo perché non trova in lui nessu­na colpa, ma pensa anche molto a non scontentare la gen­te, per paura di perdere la faccia e la popolarità. Anche noi dobbiamo scegliere: o Barabba, simbolo del nostro pecca­to ed egoismo, oppure Gesù, un amico talvolta un po' sco­modo. Perché, o Signore, molte volte preferiamo rimanere sotto il peso del nostro egoismo e scegliere il nostro Barab­ba? Perché tante volte sentiamo che quanto tu ci chiedi di vivere attraverso il Vangelo è così pesante e difficile? Come possiamo fare per portare la nostra piccola o grande croce ogni giorno?
   
7a stazione: Gesù, una volta condannato hai dovuto subire il do­lore di tante frustate. Per prenderti in giro e per ridere di te, il nostro re, ti hanno messo una corona di spine dure e pungen­ti. Anche oggi molte persone sono «frustate» dalle vicende della vita, sono «punte» dalle spine dell'indifferenza, dello sfruttamento e della solitudine, sono derise dalla superbia di chi si sente superiore rispetto agli altri, e si ritiene di serie «A». Come possiamo trovare consolazione, o Gesù, se ci trovia­mo in situazioni simili o che cosa dobbiamo fare se vediamo qualcuno frustato, punto o deriso?
8a stazione: Gesù, forse Simone di Cirene è capitato da quelle parti per caso, non voleva aiutarti, ma lo ha fatto ugualmen­te. Tanti altri che ti seguivano non hanno fatto niente per so­stenerti, neppure allungato una mano. Anche a noi a volte viene chiesto aiuto, ma ci voltiamo dall'altra parte: fingiamo di non vedere la mano tesa di chi è nel bisogno o facciamo i sordi verso chi ci chiede un aiuto, soprattutto se sono i nostri genitori. Che cosa ci insegni per cambiare il nostro atteggia­mento verso il fratello che incontriamo sul nostro cammino?
9a stazione: Gesù, hai rimproverato le donne di Gerusalemme in­vitandole a non piangere su di te, ma su se stesse e sui pro­pri figli. Anche noi a volte «piangiamo» sulle nostre piccole sconfitte e sulle nostre debolezze. Talvolta pensiamo troppo ai nostri mali e ce ne lamentiamo; ci viene spontaneo non essere contenti della nostra vita, perché magari non ab­biamo o non possiamo fare quello che desideriamo. Perché nelle situazioni dolorose a volte ci viene da pensare e ab­biamo paura che tu ci abbia lasciato soli? Nella nostra vita, soprattutto nei momenti bui, qual è la via giusta da seguire, Signore?
10a stazione: Gesù, tu hai tanto amato: tutta la tua vita è stata un'espressione di amore per gli amici e per i nemici, per chi ti ha tradito e rinnegato. Fino alla fine, fino alla croce, Ora con un atto di amore estremo, grandissimo e gratuito doni la tua vita per la salvezza di tutti. Come possiamo assomigliarti un po' di più e ricambiare, o Signore, tanto amore?
11a stazione: Gesù, tu in Giovanni doni Maria, tua madre, a ognu­no di noi. Siamo felici perché non hai voluto lasciarci soli. Nell'atto estremo di offrire la tua vita hai voluto regalarci an­che tua madre. Spetta a noi ora accoglierla nella nostra ca­sa, cioè nella nostra vita, e seguirla come esempio di dedi­zione e di disponibilità totale a Dio Padre. Ma perché non è facile nella nostra vita sentirti vicino, come mai facciamo così fatica a sentire la tua presenza? E perché dobbiamo os­servare i comandamenti?
12a stazione: Gesù, tante volte nella nostra vita ci allontaniamo da te e dai nostri fratelli e sorelle attraverso il peccato e il nostro egoismo, e ci perdiamo... E così i nostri amici ci trattano con indifferenza e a volte non riescono a perdonarci. Anche a noi capita però di condannare gli altri quando sbagliano e allora costruiamo muri nei loro confronti e non riusciamo nemmeno più a parlare con loro, quasi fossero «ladroni», Dove possiamo prendere la forza per fare il primo passo e perché dobbiamo farlo?
13a stazione: Di fronte al tuo sacrificio o Signore, rimaniamo tante volte muti, sconcertati, perché noi siamo stupefatti del gran­de amore che tu nutri nei confronti dì ogni persona. Come possiamo fare a ricambiare questo tuo amore? Sappiamo che non puoi risponderci ora, ma il tuo «silenzio» è una ri­sposta di amore, la risposta più importante che possiamo ri­cevere in questo momento in cui, da questo albero di vita, ci mostri la misericordia del Padre.
14a stazione: Gesù è nato in una grotta e ora nuovamente una grotta accoglie il suo corpo: a Betlemme egli è nato per con­dividere la vita degli uomini, ora si prepara a «nascere» nuo­vamente, ma a una vita senza fine, quella eterna. Sappiamo che un'esistenza vissuta nell'amore dona frutti di pienezza. Non è facile, però: si tratta di far morire giorno per giorno il nostro egoismo. Che cosa ci suggerisci a questo proposito, o Signore?
   
15a stazione: La morte: un'esperienza che prima o poi tocca ognu­no di noi. Sicuramente anche noi abbiamo provato dolore, in­sieme con i nostri familiari e amici per la morte di qualcuno, abbiamo pianto perché abbiamo pensato che non lo avrem­mo più rivisto. Perché abbiamo tanta paura della morte? Ma davvero è la fine di tutto, veramente la nostra vita finisce quel giorno? Perché ci è difficile credere nella risurrezione?