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e Comunità Neocatecumenali sono nate a Madrid nel
1964, attualmente sono diffuse in moltissime Diocesi del mondo. Lo scopo è di
vivere un cammino di condivisione attraverso il quale riscoprire le ricchezze
della fede, in un catecumenato in cui, tappa per tappa, si possa scendere
fino alle acque della rigenerazione eterna, affinché il Battesimo,
conferitoci un tempo dalla chiesa, possa, mediante la nostra adesione cosciente,
essere davvero sacramento di salvezza per noi e lieto annunzio per tutti gli
uomini.
l Cammino è basato sulla rivalutazione dei segni
Cristiani. La liturgia è vissuta in senso catechetico, secondo l’impostazione
data dai padri della Chiesa come Ambrogio, Agostino, Giovanni Crisostomo,
Cirillo e Giovanni di
Gerusalemme. Il Cammino Neocatecumenale è una delle proposte nate subito
dopo il Concilio Vaticano II e intende ripercorrere l’iniziazione Cristiana
della Chiesa antica. Si tratta di aiutare il Cristiano adulto a riscoprire con
pienezza il significato del battesimo riandando alla sorgente, in pratica
rifacendo quel cammino di iniziazione che avrebbe dovuto percorrere prima del
Battesimo, se questo gli fosse stato amministrato da adulto.
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a liturgia Neocatecumenale è rivolta alle persone
adulte, distinguendosi in due momenti: il primo attiene alla liturgia della
parola una volta alla settimana; il secondo alla celebrazione eucaristica nei
giorni di festa. La liturgia della parola è preparata a turno da un gruppo di
persone che presentano brani scelti dell’Antico e nuovo Testamento. Dopo che
la comunità è entrata nel clima e nel tema della celebrazione, viene invocata
la venuta dello Spirito. Seguono quattro letture bibliche (Pentateuco, Profeti,
Apostolo e Vangelo). Ogni lettura è preceduta da una breve presentazione che ne
inquadra il significato. Dopo la proclamazione della lettura viene cantato un
salmo. Mentre dopo la lettura del Vangelo viene lasciato un certo tempo per le
“risonanze”, nel quale ognuno può liberamente esprimere quel che le letture
dicono alla propria vita. A conclusione della celebrazione il Presbitero, nella
sua Omelia, raccoglie quanto in essa è stato detto, lo inquadra sotto il
profilo teologico e lo contestualizza. Anche la celebrazione eucaristica viene
preparata da un gruppo che si occupa sia di cuocere il pane che verrà condiviso
(come avveniva fino al XII secolo), sia di presentare le letture.
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