Complesso di San Benedetto

Il complesso, con la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, che venne consolidando la sua importanza nel passaggio dall’età longobarda a quella normanna, apparteneva in origine ai benedettini.
Fu oggetto di ristrutturazione a partire dal 1602, quando il Card. Bellarmino diventa Arcivescovo di Capua. La vera trasformazione della chiesa doveva avvenire con l’istituzione del collegio dei gesuiti (1611-17), da cui l nuova intitolazione ai SS. Ignazio e Francesco. Questa fase è documentata dai dati conservati presso l’archivio dei gesuiti a Roma. Vi si rivela che nel preesistente impianto basilicale vengono aperte delle finestre e si rammoderna la zona presbiteriale. 
I disegni di progetto furono elaborati (1614) da Orazio Torrioni, architetto dei gesuiti, il quale si occupa- tra l’altro- dello spostamento del pulpito e del nuovo soffitto sulla navata. L’ampliamento del convento, per ricavare il collegio, fu realizzato a partire dal 1632. Ma lavori di ristrutturazione venivano ancora effettuati tra al fine del Seicento e gli inizi del Settecento e poi dal 1734 al 1740.
Alla fase settecentesca vanno ascritti il rinnovamento della facciata e la volta ad incannucciata, crollata con il terremoto del 1980. Dopo il 1767 con la soppressione dell’ ordine il collegio venne adibito ad ospedale e la chiesa fu usata come deposito. Nel 1807 il collegio dei gesuiti diventa caserma.

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