LA
LITURGIA |
Il termine «
liturgia » significa originalmente
«opera pubblica»,
«servizio da parte del popolo e in favore del popolo».
Nella tradizione cristiana vuole significare che il
popolo di Dio partecipa all' «opera di Dio». Attraverso la
liturgia Cristo,nostro Redentore e Sommo Sacerdote,
continua nella sua Chiesa, con essa e per mezzo di essa,
l'opera della nostra redenzione.
Il termine «liturgia» nel Nuovo Testamento è usato per designare
non soltanto la celebrazione del culto divino, ma anche
l'annunzio del Vangelo e la carità in atto. In tutti
questi casi, si tratta del servizio di Dio e degli
uomini. Nella celebrazione liturgica, la Chiesa è serva,
a immagine del suo Signore, l'unico «Liturgo», poiché
partecipa del suo sacerdozio (culto) profetico
(annunzio) e regale (servizio della carità):
«Giustamente perciò la liturgia è
ritenuta quell'esercizio dell'ufficio sacerdotale di
Gesù Cristo, mediante il quale con segni sensibili viene
significata e, in modo proprio a ciascuno, realizzata la
santificazione dell'uomo, e viene esercitato dal corpo
mistico di Gesù Cristo, cioè dal Capo e dalle sue
membra, il culto pubblico integrale. Perciò ogni
celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo
Sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione
sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della Chiesa
ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso
grado».
(TESTO
TRATTO DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA)
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L'immagine più felice per descrivere
l'anno liturgico è quella presente negli antichi libri liturgici: un
cerchio, un anello di trecento sessantacinque giorni, un giro compiuto
annualmente attorno a Cristo, sole di verità e di santità. In questo
ciclo di giorni la chiesa ha distribuito l'opera di salvezza del suo
Signore, dalla nascita alla vita pubblica, alla passione e morte, alla
risurrezione fino alla gloria in attesa della sua venuta finale. E ogni
anno ripercorre l'itinerario del suo Signore per meglio conoscerlo,
contemplarlo, riviverne i momenti più importanti, partecipare alla sua
opera di salvezza, in attesa di incontrarlo nella gloria. L'atto
fondamentale compiuto da Cristo è stato la sua morte e risurrezione, il
suo passaggio dalla morte alla vita, dallo stato terreno allo stato
glorificato, da questo mondo al Padre. E' detto "mistero pasquale":
mistero o segreto è il piano di salvare gli uomini in Cristo che Dio
ha fatto conoscere e poi realizzato nella persona di Gesù, per essere
quindi partecipato ai credenti mediante i riti liturgici: pasquale,
perchè la Pasqua, cioè il passaggio di Gesù dalla morte alla
risurrezione, è stato l'atto conclusivo e riassuntivo di tutta la sua
opera redentrice. Quell'evento è storicamente compiuto ma viene reso in
certo modo presente nella celebrazione liturgica, mediante la parola di
Dio e il segno sacramentale, per comunicarci il suo contenuto di
salvezza. Ogni azione liturgica, in particolare la Messa, ce lo ricorda
(ne è il "memoriale", cioè un ricordo oggettivo ed efficace) e ce ne
rende partecipi in modo da trasformarci gradualmente nell'immagine di
Cristo fino al passaggio alla gloria. L'evento pasquale è il centro di
tutto l'anno liturgico. Esso ritorna ogni anno in pienezza a Pasqua e
ogni settimana nella Domenica. La Pasqua è la festa annuale in
cui si celebra il nostro passaggio come popolo dalla schiavitù del
peccato alla libertà dei figli di Dio. Ogni Domenica, pasqua
settimanale, giorno del Signore risorto, la chiesa si riunisce in
assemblea intorno alla mensa della parola e del corpo e sangue di Cristo
per fare memoria e partecipare nella gioia e nell'azione di grazie alla
vittoria del suo Signore, prendendo coscienza di essere la comunità dei
credenti risorti in Cristo.
L'anno liturgico non si compone
propriamente di mesi ma di settimane, scandite dalla Domenica, e
di tempi, cioè di gruppi di domeniche che si dispongono alla
preparazione o sviluppano la solennità della Pasqua e del Natale.
La Pasqua è preceduta dal tempo di Quaresima ed è seguita dal tempo
pasquale composto di sette settimane. Il Natale è preceduto dal periodo
preparatorio detto Avvento ed è seguito dal tempo natalizio. Le altre
domeniche conservano la propria autonomia e sono designate come
"tempo ordinario". L'anno liturgico è del Signore Gesù: suoi sono i
giorni e i tempi, di lui e di tutta la sua opera si fa costantemente
memoria nella celebrazione della Messa.
Se la Messa ci propone sempre l'unità e la
centralità del mistero pasquale, dell'evento fondante della nostra
salvezza, le sfaccettature e le ricchezze di questo nucleo centrale
della nostra fede ci vengono descritte e comunicate dalla varietà delle
celebrazioni, in particolare dai testi di preghiera - orazioni e canti -
e dalle letture bibliche. L'anno liturgico si caratterizza pertanto come
itinerario di fede, di ascolto della parola, di preghiera: un itinerario
di vita, quella stessa di Cristo, capace di trasfigurare la nostra, in
forma graduale e ascensionale fino all'incontro finale nella gloria.
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